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IN ITALIA STACCATI 36,3 MILIONI DI BIGLIETTI PER I FILM D'ESSAI
10/10/2014
Il 37,5% delle presenze registrate nei cinema italiani vengono realizzati
dai film d'essai, pari a 36,3 milioni di biglietti venduti. L'esercizio
d'essai, malgrado le difficoltà del momento, rimane centrale per i risultati
dei film d'autore: sessantadue titoli distribuiti nel periodo dal 1
settembre 2013 al 31 agosto 2014 hanno registrato oltre il 50% delle
presenze negli schermi d'essai, con punte che toccano il 90% per film come
Oh Boy – Un caffè a Berlino e In ordine di sparizione e dell'80% per titoli
come Still Life, Le Meraviglie e Molière in Bicicletta. Sono questi alcuni
dei dati presentati a Mantova al focus “UNA SCOSSA AL MERCATO –
L'identità dei cinema d'essai e il pubblico di riferimento”, che si è svolto
nell'ambito degli Incontri del Cinema d'Essai della FICE, moderato dal
critico cinematografico Franco Montini. I dati sono stati elaborati da
Cinetel che rileva 599 schermi d'essai su un campione totale di 3.235
schermi.
Nel suo intervento Domenico Dinoia, presidente della FICE che rappresenta
355 sale d'essai per oltre 500 schermi, ha sottolineato l'esigenza di
cambiare passo per dare una “scossa” al mercato, cominciando da una più
stretta e concreta collaborazione tra esercizio e distribuzione. Per Dinoia
bisogna lavorare in particolare sul problema della carenza di uscite nel
periodo estivo di cui risentono in particolare proprio le sale d'essai.
Altra criticità è quella del meccanismo che attribuisce in automatico la
definizione di film d'essai ai film riconosciuti d'interesse culturale che,
in diversi casi, non ne avrebbero invece le caratteristiche. Importante
anche individuare nuovi criteri per rivedere la classificazione delle sale
d'essai. Necessario inoltre per Dinoia garantire risorse adeguate
all'esercizio, penalizzato nella ripartizione delle risorse pubbliche
rispetto agli altri comparti del cinema, e garantire ai gestori delle sale
libertà nell'accesso al prodotto.
Una prima risposta al presidente della FICE è venuta dall'intervento di
Nicola Borrelli, direttore generale cinema del MiBACT, che ha condiviso
l'esigenza di superare l'automatismo tra film d'interesse culturale e film
d'essai che necessita però di un intervento legislativo. Per Borrelli
inoltre è necessaria una revisione complessiva degli incentivi alla
programmazione destinati alle sale che vanno attualizzati. Il direttore
generale ha infine invitato i diversi protagonisti della filiera
cinematografica a lavorare insieme per superare definitivamente problemi
come quello della stagionalità e della multiprogrammazione.
D'accordo sulla necessità di una revisione della modalità di classificazione
dei film d'essai si è detto Andrea Occhipinti, presidente della sezione
distributori dell'ANICA, che condivide anche l'esigenza di superare il
problema della stagionalità lavorando però non solo sull'offerta, ma anche
per cambiare la mentalità del pubblico che, a suo avviso, fa ancora
resistenza ad andare al cinema in estate. Sulla collaborazione tra operatori
del settore ha puntato l'attenzione Francesca Cima, presidente della sezione
produttori dell'ANICA, che ha insistito anche sulla necessità di offrire al
pubblico un prodotto diversificato e una comunicazione più efficace, magari
pensando anche all'idea di superare il termine “essai” sostituendolo con un
termine che identifichi in modo più moderno le sale che fanno questo tipo di
programmazione. Di offerta diversificata, in particolare sul fronte della
programmazione delle sale, hanno parlato Mario Lorini e Richard Borg,
delegati ANEC e ANICA per la Multiprogrammazione, che negli ultimi mesi
hanno fatto incontri in diverse regioni con gli esercenti e gli agenti
delle case di distribuzione proprio per affrontare questo tema.
Sull'importanza della formazione del pubblico si sono soffermati Giovanni
Spagnoletti, presidente dell'AFIC, Associazione Festival Italiani di Cinema,
e Gianluca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna. Spagnoletti ha
annunciato di lavorare ad un progetto, insieme alla FICE, che raccoglierà i
migliori film presentati nei festival, che non riescono a trovare una casa
di distribuzione, per proporli nelle sale. Farinelli ha definito le sale
d'essai una risorsa del Paese, veri e propri centri di produzione culturale,
sottolineando il lavoro unico che fanno sul territorio.
Autore: Mazzetti