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ALLO SPAZIO OBERDAN DI MILANO TORNA LA RETROSPETTIVA XAVIER DOLAN
27/07/2015
Dal 3 agosto al 7 settembre 2015 presso Spazio Oberdan, Fondazione Cineteca Italiana presenta UN GENIO AL LAVORO: XAVIER DOLAN, rassegna dedicata al giovanissimo e talentuoso regista, sceneggiatore, attore, montatore e costumista canadese Xavier Dolan, già organizzata lo scorso gennaio e riproposta in agosto a grande richiesta di pubblico.
Regista, sceneggiatore, attore, montatore e costumista: tutto questo è Xavier Dolan, l’enfant prodige del cinema mondiale, uno che a 25 anni ha già firmato 5 lungometraggi, tutti presentati ai festival di Cannes e Venezia, e il primo dei quali, "J’ai tué ma mère", realizzato a nemmeno vent’anni. Nato a Montreal, in Canada, Dolan costituisce dunque un caso unico nella storia del cinema, anche perché questa prolificità va di pari passo con una qualità espressiva e una maturità di linguaggio davvero sorprendenti e rari. Basti pensare al suo ultimo, bellissimo film, "Mommy", da poco uscito in Italia e unico titolo fino a oggi distribuito nel nostro paese. Proprio per rimediare a questa mancanza la Cineteca gli dedica una rassegna nella quale, oltre allo stesso "Mommy", sarà possibile vedere, in versione originale con sottotitoli italiani, gli altri 4 film da lui realizzati. Quello di Dolan è un cinema di pulsante vitalità, autoriale e avvincente a un tempo, scandito da uno stile narrativo assolutamente personale, che inquieta e cattura, emoziona e fa pensare. Un cinema che si potrebbe definire neoromantico, ma di un romanticismo profondamente moderno, con sempre al centro i sentimenti più complessi di personaggi ricchi di sfumature, contraddizioni e fragilità, mossi da un commovente, a volte straziante desiderio di trovare la propria identità e il proprio posto nel mondo.
In programma, dunque, oltre al già citato "J’ai tué ma mère", "Les Amours imaginaires", del 2010, suo secondo film che si muove fra realtà, illusioni e disillusioni giovanili in un dramma intriso di sospiri e dolore; "Laurence Anyways", del 2011, che racconta la storia di un trentenne che vuole diventare donna e che deve perciò affrontare il rifiuto della famiglia, il peso dello stigma sociale e la difficoltà a portare avanti il rapporto con la sua fidanzata, e infine "Tom à la farme", piccolo capolavoro che ha vinto il premio Fipresci come Miglior film alla 70. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia (2013), un intenso dramma esistenziale che deraglia nel thriller psicologico.
Autore: Mazzetti