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Federazione Italiana Cinema d'Essai

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TUTTI I CANDIDATI ALL'OSCAR 2019

07/02/2019

Saranno consegnati domenica 24 febbraio gli Oscar 2019.
Di seguito tutte le candidature e l'articolo di presentazione pubblicato su VIVILCINEMA n. 1_2019.

TUTTE LE CATEGORIE
FILM:
BlackKklansman, Black Panther, Bohemian Rhapsody, La favorita, Green book, Roma, A star is born, Vice

REGIA: Spike Lee (BlackKklansman), Pawel Pawlikowski (Cold war), Yorgos Lanthimos (La favorita), Alfonso Cuaron (Roma), Adam McKay (Vice)

ATTRICE: Yalitza Aparicio (Roma), Glenn Close (The wife), Olivia Colman (La favorita), Lady Gaga (Bohemian Rhapsody), Melissa McCarthy (Copia originale)

ATTORE: Christian Bale (Vice), Bradley Cooper (A star is born), Willem Dafoe (Van Gogh), Rami Malek (Bohemian Rhapsody), Viggo Mortensen (Green book)

ATTRICE NON PROTAGONISTA: Amy Adams (Vice), Marina de Tavira (Roma), Regina King (Se la strada potesse parlare), Emma Stone (La favorita), Rachel Weisz (La favorita)

ATTORE NON PROTAGONISTA: Mahershala Ali (Green book), Adam Driver (BlackKklansman), Sam Elliott (A star is born), Richard E. Grant (Copia originale), Sam Rockwell (Vice)

SCENEGGIATURA ORIGINALE: Deborah Davis, Tony McNamara (La favorita), Paul Schrader (First reformed), Nick Vallelonga, Brian Currie, Peter Farrelly (Green book), Alfonso Cuaron (Roma), Adam McKay (Vice)

SCENEGGIATURA - ADATTAMENTO: Joel e Ethan Coen (La ballata di Buster Scruggs), Charlie Wachtel, David Rabinowitz, Kevin Willmott, Spike Lee (BlackKklansman), Nicole Holofcener, Jeff Whitty (Copia originale), Barry Jenkins (Se la strada potesse parlare), Eric Roth, Bradley Cooper, Will Fetters (A star is born)

FILM STRANIERO: Un affare di famiglia (Giappone), Cafarnao (Libano), Cold war (Polonia), Opera senza autore (Germania), Roma (Messico)

ANIMAZIONE: Gli Incredibili 2, L’isola dei cani, Mirai, Ralph spacca Internet, Spider-Man: Un nuovo universo

DOCUMENTARIO: Free Solo, Hale County this morning this evening, Minding the gap, Of fathers and sons, RBG

FOTOGRAFIA: Lukasz Zal (Cold war), Robbie Ryan (La favorita), Caleb Deschanel (Opera senza autore), Alfonso Cuaron (Roma), Matthew Libatique (A star is born)

MONTAGGIO: Barry Alexander Brown (BlackKklansman), John Ottman (Bohemian Rhapsody), Yorgos Mavropsaridis (La favorita), Patrick J. Don Vito (Green book), Hank Corwin (Vice)

COLONNA SONORA: Terence Blanchard (BlackKklansman), Ludwig Goransson (Black Panther), Alexandre Desplat (L’isola dei cani), Marc Shaiman, Scott Whitman (Il ritorno di Mary Poppins), Nicholas Britell (Se la strada potesse parlare)

CANZONE: When a cowboy trades his spurs for wings (La ballata di Buster Scruggs), All the stars (Black Panther), I’ll fight (RBG), The place where lost things go (Il ritorno di Mary Poppins), Shallow (A star is born)

CORTOMETRAGGIO: Detainment, Fauve, Marguerite, Mother, Skin

CORTO DOCUMENTARIO: Black sheep, End game, Lifeboat, A night at the garden; Period. End of Sentence.

CORTO ANIMATO: Animal behaviour, Bao, Late Afternoon, One small step, Weekends

COSTUMI: Mary Zophres (La ballata di Buster Scruggs), Ruth E. Carter (Black Panther), Sandy Powell (La favorita), Alexandra Byrne (Maria regina di Scozia), Sandy Powell (Il ritorno di Mary Poppins)

SCENOGRAFIA: Black Panther, La favorita, Il primo uomo, Il ritorno di Mary Poppins, Roma

TRUCCO: Border, Maria regina di Scozia, Vice

SONORO: Black Panther, Bohemian Rhapsody, Il primo uomo, Roma, A star is born

EFFETTI SONORI: Black Panther, Bohemian Rhapsody, Il primo uomo, Un posto tranquillo, Roma

EFFETTI VISIVI: Avengers: Infinity war, Il primo uomo, Ready Player One, Ritorno al bosco dei 100 acri, Solo: A Star Wars story


Il razzismo negli Stati Uniti attraverso l’infiltrazione di un poliziotto nero nel Ku Klux Klan dei primi anni ’70 e la tournée di un pianista di colore negli stati del Sud in piena segregazione. La vita alla corte della regina Anna in un gineceo fatto di potere e prevaricazione sessuale. Una famiglia benestante in crisi nella Città del Messico del 1970, vista da un’umile cameriera. Vita e carriera di Freddy Mercury coi suoi Queen e di Dick Cheney, vicepresidente con George W. Bush. L’incrocio professionale e sentimentale di due star della musica, tra ascesa e declino. L’Africa e le sue risorse tra tradizione, innovazione e supereroi.
In estrema sintesi sono gli otto film candidati al massimo premio dell’Academy Award, che sarà consegnato il 24 febbraio a Los Angeles in una serata senza conduttore per gli intoppi del politically correct (stavolta a inciamparvi è stato il comico Kevin Hart). Dopo un’edizione 2018 da incorniciare con "La forma dell’acqua" e "Tre manifesti a Ebbing, Missouri", nell’anno che ha visto la Disney acquistare la Fox per 72 miliardi di dollari e la AT&T acquistare Time Warner per oltre 85 miliardi si celebra la più ampia diversità di generi e di budget, con il primo comic book movie, "Black Panther", candidato come miglior film. Sarebbe anche l’anno della riscossa delle major dopo i successi mondiali di "A star is born" e "Bohemian Rhapsody" (e il grande ritorno della musica su grande schermo, incluse le 4 candidature tecniche de "Il ritorno di Mary Poppins") se non ci si mettesse Netflix the disruptor, il perturbatore come ormai viene chiamato nel settore: la piattaforma streaming che ha messo sotto contratto Scorsese e tante star di Hollywood a suon di milioni, che ha stravolto le regole dell’industria a proprio beneficio e sottratto il film di Alfonso Cuaron a una lunga e tradizionale vita al cinema, ha speso oltre 25 milioni di dollari per la campagna pro-Oscar di "Roma", e i risultati si vedono con 10 candidature tra cui, come già "La vita è bella" di Benigni, la doppietta per il film e per il film in lingua straniera (il solo Cuaron potrebbe in teoria ritirare 5 statuette, incluse regia, sceneggiatura e fotografia), oltre alle 3 nomination del sopravvalutato divertissement dei Coen "La ballata di Buster Scruggs".
10 candidature anche per "La favorita", potente produzione inglese di Yorgos Lanthimos, che ha messo l’enorme talento registico al servizio di una storia altrui con tre interpreti da urlo tra le quali svetta Olivia Colman. Sue avversarie, al fianco di due debuttanti come la quotatissima Lady Gaga e la sconosciuta Yalitza Aparicio (mai sullo schermo prima d’ora), una Melissa McCarthy finalmente in grado di dispiegare il proprio talento, alla seconda candidatura per "Copia originale", e la favorita (in senso stretto) Glenn Close, che se non vincesse per "The wife" batterebbe l’infausto record delle 7 candidature senza vittoria, girone che da quest’anno annovera, tra le non protagoniste, la brava Amy Adams per "Vice", film di straordinaria costruzione e resa attoriale di Adam McKay, per cui è più che favorito il protagonista Christian Bale in versione sovrappeso - 8 le nomination per il film, la quarta per Bale che ha già vinto con "The fighter".
Più appassionante quest’anno la categoria degli attori, con Bale che si scontra con Viggo Mortensen dall’accento ital-napoletano in "Green book", una chicca che però negli Stati Uniti è stata vista con minor favore dalla comunità afroamericana, che punta invece su uno Spike Lee a 61 anni finalmente candidato all’Oscar per la regia (finora vanta una sola candidatura come sceneggiatore e un Oscar alla carriera, è il sesto afroamericano ad essere candidato come regista, l’undicesimo come produttore).
Barry Jenkins deve accontentarsi di 3 candidature (tra cui la struggente colonna sonora di Nicholas Britell) per "Se la strada potesse parlare", dopo aver assaporato la gioia della statuetta per "Moonlight". Tra gli attori, sono in lizza anche Willem Dafoe, mirabile Van Gogh nel film di Julian Schnabel, Bradley Cooper bello e dannato in "A star is born" (per il quale è candidato anche tra i produttori, rimanendo fuori dalla cinquina della regia) e il tale e quale (il che per noi è anche un limite) Rami Malek in "Bohemian Rhapsody", altro caso di regista fuori cinquina - ma qui Bryan Singer è stato addirittura licenziato dalla Fox prima di completare le riprese.
Se Cuaron rischia di rafforzare l’egemonia messicana, se non nella politica trumpiana almeno nei cuori di Hollywood, lode all’altro europeo (con il greco Lanthimos) candidato tra i film in lingua straniera, il polacco-britannico Pawel Pawlikowski che strappa tre candidature per "Cold war" (film straniero, regia e fotografia), mentre il tedesco "Opera senza autore" (passato con le sue tre ore come una meteora sui nostri schermi) oltre che per il film straniero è candidato per la fotografia. Tra i film di altre nazionalità, in sintonia con gli esiti festivalieri la presenza del giapponese "Un affare di famiglia" e del libanese "Cafarnao", l’unico della cinquina non ancora uscito in Italia.
Tra le categorie tecniche, la costumista Sandy Powell arriva a quota 14 candidature (3 gli Oscar già vinti) con la doppietta di quest’anno ("La favorita" e "Il ritorno di Mary Poppins"), mentre il compositore Alexandre Desplat con "L'isola dei cani" raggiunge la doppia cifra, avendone già vinti 2. Guy Nattiv è candidato per il corto "Skin", che nel frattempo è diventato un lungometraggio selezionato dalla Berlinale.
Il tema della tossicodipendenza quest’anno non ha fatto breccia presso i giurati dell’Academy: pazienza per Lucas Hedges e Julia Roberts di "Ben is back", una grande occasione perduta per Steve Carell e Timothée Chalamet, che arricchiscono il riuscito "Beautiful boy", completamente ignorato. Convince, come spesso di recente, la cinquina dei cartoni animati, con il sorprendente "Spider-Man: Un nuovo universo" che sfida i fortunati sequel Disney-Pixar oltre al giapponese Mirai e al giapponese d’elezione "L’isola dei cani", il gioiello firmato Wes Anderson.
Nonostante esclusioni clamorose, molto interessante anche la categoria dei documentari, con storie di vita di provincia (due afroamericani nell’Alabama di "Hale County this morning, this evening"; le responsabilità dell’età adulta nell’Illinois di "Minding the gap"), imprese epiche (la scalata in solitaria a Yosemite di "Free solo"), l’adolescenza con un padre radicalizzato in "Of fathers and sons" e la biografia del giudice della Corte Suprema, ormai icona popolare, Ruth Bader Ginsburg in "RBG", che vede candidata anche la canzone di Diane Warren e Jennifer Hudson - se la vedranno con Lady Gaga, con Kendrick Lamar di Black Panther e con la snobbata Emily Blunt-Mary Poppins.



Autore:
Mazzetti