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BERLINALE, TANTE PROPOSTE PER LE SALE D'ESSAI DALLA PRIMA EDIZIONE ON LINE
08/03/2021
Lo streaming ha prevalso, almeno per ora: dal 1° al 5 marzo la Berlinale è stata solo on line, per accreditati. Il pubblico dovrà attendere (se tutto andrà bene) l'edizione in presenza che il direttore Carlo Chatrian ha annunciato per fine giugno. Sarà possibile tornare nei cinema berlinesi (magnifici, alcuni storici e dalla grande capienza) per assistere all'ultima regia di Radu Jude, il romeno dalle uova d'oro che anche stavolta graffia con il provocatorio BAD LUCK BANGING OR LOONY PORN, storia contemporanea (le mascherine sono parte integrante della vicenda) di un'insegnante che rischia il posto per aver pubblicato on line una sua performance erotica col marito. La scena ci viene mostrata subito, nei primi 5', e chissà se i distributori italiani si assumeranno il "rischio" di proporlo al nostro pubblico. Il film è suddiviso in tre parti: nella prima il regista mostra quello che a suo avviso è il vero attentato alla morale, il degrado fisico e morale che attanaglia Bucarest (e non solo), mentre la protagonista si prepara all'incontro clou con i genitori e gli altri docenti, un vero e proprio giudizio nei suoi confronti. La parte centrale approfondisce il discorso della vergogna e dell'ipocrisia con un saggio per immagini e quadri.
Dei 15 film in concorso, grande apprezzamento, con uno sguardo alla programmazione delle sale d'essai, per la commedia tedesca I'M YOUR MAN di Maria Schrader, in cui Maren Eggert (meritatamente premiata come miglior interprete) è una ricercatrice del museo Pergamon che accetta di sperimentare un "uomo ideale", un androide costruito in base alle sue preferenze e con gli algoritmi che consentono di evolvere costantemente. Ottima chimica tra gli interpreti (il partner virtuale è Dan Stevens, che ha lasciato il segno in Downton Abbey e che si trova perfettamente a proprio agio col tedesco); e poi PETITE MAMAN della francese Céline Sciamma (Tomboy, Ritratto della giovane in fiamme e, come sceneggiatrice, La mia vita da Zucchina), ritratto di due bambine di 8 anni in un momento delicato per le rispettive famiglie e per la propria identità, con una svolta inattesa di grande efficacia.
Molto rappresentata la cinematografia tedesca, con l'opera prima alla regia di Daniel Bruhl, che mette in scena in chiave di commedia raffinata una sorta di alter ego, un attore egocentrico alle prese con un vicino di casa inquietante in NEXT DOOR; il film in costume FABIAN - GOING TO THE DOGS di Dominik Graf; il premiato documentario di 3 ore e mezza MR. BACHMANN AND HIS CLASS di Maria Speth, l'attività lodevole di un insegnante delle medie alle prese con l'integrazione e il rispetto reciproco di una classe di figli di immigrati, cittadini di domani; la coproduzione con la Georgia WHAT DO WE SEE WHEN WE LOOK AT THE SKY? di Alexandre Koberidze. Molto apprezzato anche l'iraniano BALLAD OF A WHITE COW di Maryam Moghaddam (anche protagonista) e Behtash Sanaeeha, storia drammatica e spietata della vedova di un condannato a morte, di cui si scopre tardivamente l'innocenza, e di un benefattore, sedicente amico del morto ma in realtà uno dei giudici dell'uomo, afflitto dai sensi di colpa. Dalla Francia ALBATROS di Xavier Beauvois, dal Canada MEMORY BOX di Joana Hadjithomas e Khalil Joreige, storia autobiografica molto pop sugli echi delle tragedie della Guerra civile libanese nella vita di una famiglia tutta al femminile. Doppio premio per l'Ungheria: NATURAL LIGHT è l'esordio di Denes Nagy premiato per la regia, storia cupa di un battaglione magiaro di affiancamento ai nazisti nella campagna di Russia; il film corale FOREST I SEE YOU EVERYWHERE di Bence Fliegauf, premiato per l'interpretazione non protagonista. Ottime prove dall'Asia: il bianco e nero del sudcoreano Hong Sangsoo nel dramma molto Nouvella Vague INTRODUCTION; i "racconti morali" del giapponese Ryusuke Hamaguchi WHEEL OF FORTUNE AND FANTASY, trittico all'insegna dei rapporti interpersonali tra seduzione e ricerca d'identità, meritato Gran Premio speciale della giuria composta da 5 recenti Orsi d'oro, tra cui Gianfranco Rosi. Più d'azione, tra finzione e realtà, il messicano UNA PELICULA DE POLICIAS di Alonso Ruizpalacios.
Da segnalare il bel documentario PER LUCIO di Pietro Marcello, ricco di filmati e canzoni poco note del grande Dalla. Altro documentario musicale TINA di Dan Lindsay e T.J. Martin, dedicato alla Turner, mentre COURAGE documenta gli scontri per la democrazia in Bielorussia. Al loro fianco, nel BERLINALE SPECIAL, anche il canadese BEST SELLERS con Michael Caine, FRENCH EXIT con Michelle Pfeiffer, il deludente dramma sulle fazioni di estrema destra in Germania JE SUIS KARL di Christian Schwochow, THE MAURITANIAN di Kevin Macdonald, storia vera di un detenuto (senza prove nè processo) a Guantanamo, libero dopo ben 14 anni, con una grande Jodie Foster, Tahar Rahim e Benedict Cumberbatch.
Altro film italiano nel FORUM, LA VEDUTA LUMINOSA di Fabrizio Ferraro, con destinazione televisiva, mentre è una coproduzione italiana HUMAN FACTORS di Ronny Trocker.
Autore: Mazzetti